Le origini della fibra di latte e dei suoi prodotti risalgono al periodo fascista, negli anni ‘30.
In questo periodo l’Italia non poteva importare materie prime, a causa di pesanti sanzioni e si pensò di lavorare le risorse presenti nel Paese e creare delle fibre di sintesi che avessero caratteristiche simili a quelle della lana.
L’ingegner Antonio Ferretti della Snia Viscosa riuscì a separare la caseina dal latte e la trasformò in fibra.
Questa proteina del latte, venne utilizzata soprattutto in maglieria intima mista a lana, ma dato il costo elevato fu poi negli anni seguenti sostituita dall’acrilico.
Oggi, grazie alla tecnologia nasce una fibra estemamente morbida, naturale che dona a chi lo indossa un effetto idratante.
Il cotone e le proteine del latte danno vita ad un tessuto straordinario.
Il tessuto si presenta corposo e ideale per creare dei capi resistenti e che si asciugano velocemente dopo il lavaggio.
Il corpo avverte una sensazione di benessere poichè l’umidità viene dispersa velocemente, data la proprietà di assorbire l’umidità.
I capi sono prodotti con il 100% di latte oppure con latte parzialmente scremato o con latte di riso.
Le fibre composte di latte al 100% sono leggere ed hanno proprietà traspiranti, antibatteriche ed anallergiche.
Idratano la pelle ed è un tessuto morbido al tatto, di aspetto luminoso, soffice e leggero.
I capi composti di fibre di latte scremato sono lavorati con micromodal e altre fibre pregiate.
Il tessuto che si compone è resistente, morbido e delicato sulla pelle.
Il latte di riso invece, lavorato con proteine, è una fibra naturale e biodegradabile.
E’ un tessuto flessibile, paragonabile alla morbidezza del cachemire e protegge dai raggi ultravioletti.
E’ un tessuto lucido e leggero, risulta fresco sulla pelle.
La maglia di latte ha il vantaggio di non essere attaccata dalle tarme, non provoca prurito sulla pelle, è soffice ed è di colore lucido e cangiante.
Inoltre risulta più leggera rispetto a fibre come poliestere e lana.
E’ lavabile a 30° ed è una fibra ecologica.
I vantaggi sono molti e sono sorte delle aziende specializzate nella lavorazione di queste fibre eco-sostenibili.
Ad esempio l’azienda Duedilatte nasce dal connubio di due donne Elisa Volpi ed Antonella Bellina, imprenditrici e seguaci della filosofia green e del made in Italy.
E’ una grande sfida poichè mentre in Italia c’è una cultura sui cibi sani ed ecologici, manca una cultura in ambito tessile. Le persone tendono ad indossare abiti sintetici che costano meno anziché capi eco sostenibili dal costo più elevato e che curano la pelle indossandoli.
Diventano quindi prodotti di nicchia e non e’ facile imporsi sul mercato.
Quindi oltre a capi, maglieria ed intimo composti di fibre di latte la sfida è di produrre anche prodotti per la casa come copricuscino, tende, copridivani, lenzuola.