Si terrà mercoledì 7 febbraio alle ore 16 presso la Sala Umberto di Roma, in via della Mercede 50, la prima edizione de La Giornata Culturale Araba, un festival dedicato all’approfondimento di una cultura spesso preda di pregiudizi e mistificazioni, determinate dal complesso contesto di attualità che la vede coinvolta in prima linea.
L’evento si posiziona in un contesto spinoso nel quale l’opinione pubblica tende ad associare la cultura araba al fondamentalismo islamico. Attraverso un “viaggio” di varie tappe, che percorrerà la cultura araba nella sua vastità, analizzandone le varie sfumature, La Giornata segue l’obiettivo di dissipare il pregiudizio e sdoganare una visione nuova e completa di una delle civiltà più complesse e affascinanti che tanto ha contribuito alla fioritura della cultura occidentale.
L’evento è promosso dall’Associazione ItaliArabi nella persona di Sabri Hassan, presidente dell’ente e Direttore del Centro di Nefrologia e Dialisi presso la clinica Villa Sandra di Roma. L’Associazione è nata nel 2016 da un’iniziativa di persone impegnate nella condivisione e nel dialogo tra culture, punti fondamentali per garantire una convivenza pacifica tra i popoli e per il sostentamento culturale, che si nutre dell’incontro con l’altro. L’Associazione ItaliArabi è stata presentata ufficialmente in Parlamento lo scorso 17 novembre dove è stato sottolineato il suo impegno a realizzare progetti ambiziosi di scambio interculturale tra l’Italia e i Paesi arabi per garantire soprattutto un futuro alle nuove generazioni nate in Italia.
La Giornata Culturale Araba vanta la partecipazione di illustri ospiti del panorama nazionale e internazionale come Francesca Maria Corrao, Professore Ordinario di Lingua e Cultura Araba presso il Dipartimento di Scienze Politiche della LUISS, Angelo Iacovella, Professore dell’Università UNINT, l’Onorevole Milena Santerini, Membro della Commissione Cultura, istruzione e sport della Camera dei deputati e delegata presso il Consiglio d’Europa, Hassan Abouyoub, Ambasciatore del Marocco, e molti altri.
Oltre agli interventi legati agli aspetti di attualità la Giornata prevede uno spazio ludico allietato dalla presenza del Maestro Yemenita Ahmed Fathi. Considerato uno degli artisti del mondo arabo più riconosciuti a livello internazionale Fathi si esibirà alle 19.15 accompagnato dall’Orchestra Internazionale Italiana diretta dal Maestro Ahmed Atef. Anche l’arte sarà uno strumento per mettere in luce il potenziale dell’unione e della commistione tra culture diverse.
A seguire un buffet a base di prodotti tipici orientali.
Il servizio di catering è stato curato da BUFFETTIAMO di Angelo Giordani e Figli ed ha sede a Colleferro vicino RomaSi occupa dei preparativi: dal cibo, al servizio alla preparazione dei tavoli o banchetti buffet.
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L’evento vuol essere un’occasione per avvicinarsi alla conoscenza della cultura araba e considerare la vicinanza di due culture ricche e affascinanti quali quella occidentale e quella araba, che hanno avuto modo di intrecciarsi in vari momenti storici e in molti ambiti, spesso in modo pacifico e aperto all’integrazione culturale, ponendo le basi per ciò che entrambe adesso rappresentano.
Un incontro con una cultura che in Italia, come in molte altre aree europee, ha migliorato, ampliato e nutrito le nostre conoscenze, soprattutto in periodi storici quali il Medioevo, quando la nostra cultura e le nostre tecniche si sono potute arricchire di nuovi modelli e saperi, che influenzeranno poi molti campi della nostra cultura attuale.
Una cultura, quella araba, a cui oggi purtroppo spesso il mondo occidentale non riconosce l’importanza e il grande valore, considerandola distante e lontana, contrapposta ed anzi addirittura spesso in conflitto, alla quale invece siamo stati e siamo tuttora legati in molti modi.
Per capire quanto due culture che purtroppo oggi sembrano a molti distanti l’una dall’altra siano invece legate in modo molto stretto, basta semplicemente pensare a quanto la cultura araba abbia influito sulla nostra lingua.
Moltissimi dei vocaboli che sono infatti ormai radicati nella nostra lingua italiana debbono i loro natali proprio a parole ed espressioni arabe: non solo termini del lessico matematico, della chimica, dell’astronomia e della geografia, ma anche termini di uso comune (da “materasso” a “tazza”, da “assassino” a “bizzeffe”, dal verbo “ricamare” a “intarsio”, da “tamarro” a “buttero”, da “ragazzo” a “taccuino”, tanto per fare alcuni esempi), strutture (gli articoli, ad esempio, che non erano presenti nel nostro latino) e anche caratterizzazioni del linguaggio parlato.
Senza parlare dell’architettura, della cucina, della musica… Moltissimi infatti gli apporti della cultura araba che sono diventati parte integrante della nostra stessa cultura, arrivando a modificare e integrare usanze, tecniche, toponimie (basti pensare alle tante località siciliane i cui nomi hanno indubbie origini arabe), introducendo addirittura cognomi che da secoli sono comuni nelle nostre regioni, e che ha avuto anche una notevole influenza sulla produzione letteraria di tutta Europa (un esempio su tutti, la raccolta araba Le mille e una notte).
La cultura araba oggi, dalla musica alla gastronomia
Un’influenza che è tuttora particolarmente sentita sia rispetto alla cucina (pensiamo ad esempio alle preparazioni gastronomiche italiane, come ad esempio la granita e il gelato, che oggi trovano consensi in tutto il mondo e che sono tra le collaborazioni più interessanti che la nostra cultura culinaria abbia avuto con quella araba) e alle sapienti proposte con le quali oggi i migliori operatori nel settore della gastronomia araba hanno saputo conquistare anche il palato degli occidentali con preparazioni di una tradizione antichissima, variegata e gustosa, vicina sia alla cucina mediterranea sia a quella indiana, dal khubz, il tipico pane arabo, ai falafel, dal shawarma di agnello alla matbucha, la tipica peperonata marocchina, dalle salse come l’hummus alla grande varietà di prodotti di pasticceria.
E due righe su Ahmed Fathi, cantante e musicista yemenita, noto per la sua creatività e per la sua abilità nel suonare l’oud, antico strumento a corde da cui deriva il liuto.
Una carriera che lo ha visto emergere fin da giovanissimo e che lo ha portato ad essere oggi considerato da molti uno dei migliori interpreti di oud al mondo.
Entrato a far parte dell’Istituto Superiore di Musica Araba al Cairo negli anni Settanta, Ahmed Fathi ha ricevuto un gran numero di premi internazionali e viene chiamato a partecipare ai maggiori festival ed eventi musicali in tutto il mondo.
Tra i più apprezzati e conosciuti interpreti della musica araba, dal 2001 Ahmed Fathi è referente culturale presso l’ambasciata yemenita in Egitto ed ha il merito di aver contribuito e di contribuire tuttora a promuovere la musica araba, sia classica che moderna, in tutto il mondo
L’Università LUISS, l’Unint, Università degli Studi Internazionali e la Polis Link University di Roma concedono il loro patrocinio all’iniziativa, organizzata dalla Società di organizzazione eventi romana Fenicia Events & Communication .