Si terrà Giovedì 1 Febbraio il convegno “Le grandi imprese italiane e l’Europa”, promosso dalla Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei, presieduta dal Cavaliere del Lavoro Umberto Quadrino.
Il convegno avrà luogo presso il Palazzo Corsini dove ha sede la prestigiosa l’ACCADEMIA DEI LINCEI e vuole essere una valutazione sul processo della integrazione europea e sulle aspettative per il futuro che sarà fatta con le grandi imprese italiane.
Il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, nel 2017, è caduto in un momento difficile, segnato dalla Brexit e dai crescenti nazionalismi, ma non sembra che sia stato messo il giusto accento sugli evidenti fattori positivi che l’Europa ha avuto sul sistema economico dei Paesi membri.
Il convegno vuole colmare questa mancanza attraverso le testimonianze dei vertici di sette tra le più grandi imprese italiane: Gabriele Galateri di Genola, Presidente delle Assicurazioni Generali; Maria Bianca Farina, Presidente di Poste Italiane; Gian Maria Gros Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo; Alberto Clò, Presidente di Enel; Emma Marcegaglia, Presidente di ENI, John Elkann, Presidente di Fiat Chrysler Automobiles; Alessandro Profumo, Presidente di Leonardo Finmeccanica, che hanno vissuto la transizione delle loro aziende da imprese nazionali a imprese europee e mondiali.
Nel convegno sarà anche rilanciato il tema della collaborazione tra scienza, tecnologia e imprese, che spesso è stato anche all’attenzione dell’Accademia dei Lincei, come avvenuto nel recente vertice G7 delle Accademie scientifiche, tenutosi ai Lincei nella primavera del 2017 con il coordinamento del Prof. Alberto Quadrio Curzio, coadiuvato dai Proff. Brunori e Seminara.
I lavori, ai quali interverrà Pier Carlo Padoan, Ministro dell’Economia e delle Finanze, saranno introdotti da Umberto Quadrino, Presidente dell’Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei e da Alberto Quadrio Curzio, Presidente dell’Accademia dei Lincei.
Alla Tavola rotonda conclusiva, coordinata da Romano Prodi, parteciperanno: Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Edoardo Reviglio, Capo Economista della Cassa Depositi e Prestiti, Alberto Quadrio Curzio e Umberto Quadrino.
E’ prevista la presenza del Premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia.
Nelle varie occasioni celebrative, secondo gli organizzatori, non si è posto il dovuto accento sugli indubbi ed evidenti fattori positivi che il processo di costruzione europea ha avuto sul sistema economicodei Paesi membri. E questo non solo grazie alla creazione di unob spazio di libero scambio che sarebbe stato possibile realizzareomunque, ma grazie alla creazione delle Istituzioni Europee che, per quanto imperfette, hanno dato luogo ad una serie di politiche per la costruzione di un mercato sempre più integrato ed in sviluppo. A sua volta il sistema produttivo europeo ha contribuito a creare una solida struttura capace di confrontarsi su scala mondiale.
Partecipano alcune grandi imprese italiane operanti in settori diversi, che hanno svolto nel tempo, in taluni casi a partire dell’800 e dagli inizi del 900, un ruolo cruciale nel radicamento dell’Italia economica in Europa e nel mondo. Alcune di queste imprese negli ultimi 60 anni hanno completato la transizione da economie chiuse a contesti di economie sempre più aperte. Altre aziende italiane, altri settori industriali stanno completando questa transizione pur nelle difficoltà generate da una crisi strutturale senza precedenti.
Con il convegno proposto si vogliono delineare queste identità Italo-europee attraverso le testimonianze dei soggetti apicali di 7 grandi imprese italiane sulla transizione delle loro aziende da imprese nazionali ad imprese europee e mondiali, e di come l’integrazione europea abbia accompagnato questo processo, a volte favorendolo e stimolandolo, o qualche volta ostacolandolo.
E certamente ci sono aree nelle quali un’azione più incisiva delle Istituzioni Europee sarebbe stata auspicabile, altre nelle quali una minor presenza regolatoria si potrebbe rivelare utile.
I limiti e gli errori del processo di costruzione dell’Europa devono costituire uno stimolo ad un’evoluzione positiva delle Istituzioni Europee. Ma è altrettanto importante che siano ricordati i meriti che la costruzione europea ha avuto per lo sviluppo delle nostre economie.
Questo convegno si pone l’obiettivo di esaminare in diversi settori industriali l’enorme trasformazione che la costruzione europea ha saputo creare, ed indicare le aree di miglioramento affinché l’Unione Europea possa essere sempre più motore della crescita e dello sviluppo di tutti i Paesi dell’Unione.
Cosa sarebbe oggi la situazione delle imprese energetiche senza la politica energetica europea? E quello delle banche e compagnie di assicurazione senza la regolamentazione europea di riferimento? E quello della industria della difesa senza le collaborazioni intereuropee?
E che dire della industria manifatturiera, delle telecomunicazioni, dei servizi? Molti sono i quesiti generali e settoriale che si possono porre alle imprese.
Tra questi indicheremo:
Quale è la loro valutazione sul processo complessivo della costruzione europea?
Quale è la loro valutazione sulle sinergie e gli attriti tra istituzioni e imprese?
Quali sono i profili settoriali di maggiore rilievo?
Quali sono le vostre aspettative sul futuro?