Al Teatro Carlo Felice di Genova andrà in scena dal 2 all’11 maggio l’edizione di Norma. Non ci sarà un primo e un secondo cast, ma ben due versioni diverse della stessa opera cantate appunto da due cast sullo stesso piano. Una sera si potrà ascoltare la celebre aria Casta diva in Sol maggiore, come era nella prima versione, o abbassata di un tono a Fa maggiore, dopo le modifiche di Bellini.
“Gran parte della vita di Minasi è stata dedicata allo studio di Norma − sottolinea Conte − per questo la presenteremo in un’edizione critica. Per i professori d’orchestra e il coro è dunque una rappresentazione un po’ più impegnativa
Merito di Riccardo Minasi, direttore musicale del Carlo Felice e uno dei massimi studiosi di Norma, che è stato chiamato a dirigerla dal direttore artistico Pierangelo Conte.
L’allestimento è una co-produzione del Teatro Carlo Felice di genova con la Fondazione Teatro Comunale di Bologna. “È stato un successo di pubblico e critica a Bologna − afferma il sovrintendente Claudio Orazi − co-produrre è dar vita a produzioni sostenibili e stiamo cercando anche di allungare la vita di altre produzioni acquistandole com’è accaduto con I due Foscari. Abbiamo acquisito per le prossime stagioni l’Idomeneo, Falstaff e Butterfly“.
La regia è di Stefania Bonfadelli, soprano che da cinque anni si è dedicata alla regia d’opera. Il teatro teneva molto a una sensibilità femminile per questo titolo: “Norma è un’opera di donne − spiega la regista − il rapporto tra Norma e Adalgisa è unico nella storia del melodramma. Un esempio di solidarietà esaltante. Sono anche contenta per la possibilità di lavorare sulle due versioni. L’appiglio drammaturgico per questo allestimento è la presenza pulsante della guerra sia nella dimensione pubblica sia privata, che dà sviluppo ai rapporti tra personaggi”. Amore, tradimento e morte sono le caratteristiche di questa tragedia e Bonfadelli ha deciso di non utilizzare la tradizionale ambientazione neoclassica, pur rispettando il libretto. “Noi facciamo drammaturgia musicale. È importante cosa hanno scritto compositore e librettista per quella musica. Tuttavia il regista dà strada ma poi sono i cantanti a interpretare attraverso la loro emotività. Norma è un capo politico, religioso, è madre e amante. Non può far vedere la propria femminilità e cercherà di liberare se stessa. È protagonista ma anche l’antagonista di sé stessa”. Il lavoro della regista si sta concentrando anche sulle pause: “L’interprete è volutamente lasciato solo da Bellini. Le pause sono molto difficili perché hanno un significato emotivo e di pathos ben preciso”.
Le scene sono di Serena Rocco, i costumi di Valeria Donata Bettella, le coreografie di Ran Arthur Braun, le luci di Daniele Naldi.
Gli interpreti protagonisti della produzione saranno Vasilisa Berzhanskaya / Gilda Fiume (Norma), Carmela Remigio / Anna Dowsley (Adalgisa) , Stefan Pop / Antonio Corianò (Pollione) , Alessio Cacciamani / Mariano Buccino (Oroveso), Simona Di Capua (Clotilde), Blagoj Nacoski (Flavio).
Il secondo cast si esibisce il 3, 6 e 11 maggio.
Norma viene rappresentata nell’edizione critica a cura di Riccardo Minasi e Maurizio Biondi – copyright ed edizione Alkor/Barenreiter, Kassel; rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano. L’edizione, di stampo filologico, è stata realizzata con l’intento di riportare alla luce gli aspetti originari del manoscritto belliniano sia sul piano strumentale sia sul piano vocale, con una particolare attenzione allo studio dei registri vocali dei primi interpreti.
Patrizia Gallina