Venne alla luce esattamente 17 anni fa, nel 2001, uno dei pezzi destinati ad entrare nella storia del rock. Dalla mente di Matt Bellamy e soci – Chris Wolstenholme al basso e Dominic James Howard alla batteria – con un riff energico e accattivante, Plug In Baby – singolo contenuto nel secondo album dei tre del Devon, Origin of Symmetry, uscito il 17 luglio dello stesso anno – dopo poco tempo diventato uno dei pezzi più amati da tutto il mondo, specie dai pazzi musers (comunissimi giovani provenienti da tutto il mondo riuniti attraverso i social grazie ad un gruppo che porta il nome di Italia Musers Do It Better). Pubblicato il 5 marzo 2001, Plug In Baby è la quinta traccia di uno degli album più energici del repertorio dei Muse; il singolo è stato definito da Total Guitar – magazine inglese – come il pezzo dal riff più bello degli ultimi dieci anni della storia del rock (per l’esattezza tra i 25 riff più energici e belli della storia).
Il video – girato in una camera da letto – vede immagini di figure femminili “fluide” alternarsi nelle varie scene con i 3 giovani che suonano energicamente mentre nella parte finale un’esplosione sembra accompagnare in perfetta sincronia il falsetto intonato da Bellamy, proprio a chiusura di un brano dai toni a dir poco intensi ed esageratamente ritmici. Non si sa con certezza per chi fosse stato inciso il pezzo – si pensa che l’idea sia nata dalla genialità di Matt dopo aver visto una vetrina di un Sexy Shop – nonostante tutto il riff è inconfondibile e ancora ora chi ha la possibilità di assistere ai diversi live che periodicamente vede protagonisti i Muse non può fare a meno di saltare e divertirsi a ritmo delle parole che Matt stesso intona: “My plug in baby, crucifies my enemies when I’m tired of giving, whoa. My plug in baby in unbroken virgin realities is tired of living oooh”.