Maestro Barrali, il Mosaico della Memoria per ricordare le atrocità del passato, ma anche per lanciare un inno alla vita?
Roberto Barrali:
Assolutamente si, hai detto molto bene carissima Patrizia, grazie per questa intervista,ringrazio anche il soprano Angela Gandolfo come ospite d’onore. Questo concerto vuole dare un messaggio di speranza per le generazioni presenti e future, cercando attraverso la musica, l’arte ,i brani che ci saranno in programma che sono quasi di cultura e di fede ebraica, ma anche di altri compositori che sono purtroppo morti durante lo sterminio nel campo di concentramento. Ma questo messaggio è di pace e di speranza in un futuro migliore, dando la nostra testimonianza attraverso l’arte, oggi cerchiamo di trasmettere al pubblico per cercare di non ripetere gli stessi errori del futuro. È un dovere morale per noi artisti,oltre che una Missione quella di fare arte e di dare all’arte più significato
Quanto è importante in un periodo storico come questo, fermarsi un attimo per riflettere sull’importanza della vita?
Angela Gandolfo:
È molto importante, moltissimo. Diciamo che lo è sempre importante in questo momento, è ancora di più perché è facile lasciarsi trasportare dalla superficialità, perché siamo in cerca di leggerezza ma a volte si può incorrere nell’errore di diventare superficiali,ecco quello sarebbe uno sbaglio per le nostre vite in generale. E poi il ricordo in questo caso il giorno della memoria, ideale è ricordare avvenimenti che hanno segnato la storia è doveroso, ancor più in questo periodoQuando e com’è nata l’idea del Mosaico della Memoria?
Angela Gandolfo:
Abbiamo già fatto questo concerto lo scorso anno. Avevamo conosciuto in un’altra occasione per amicizia in comune il presidente Aldo Turati in un occasione privata, non legati agli aspetti musicali ed organizzativi. Dopodiché è stato il presidente che ci ha inviati per questa occasione la parte del programma in mano a noi ,ovviamente con la sua supervisione. L’idea del primo concerto è venuta a lui di ospitarci in occasione per l’evento della memoria
In scaletta ci sono musiche e colonne sonore che variano dal grande cinema (La Vita è Bella), ai grandi classici (Verdi, Mozart…): com’è avvenuta la scelta di questi brani e se quanto è stata difficile?
Angela Gandolfo
Principalmente lui farà più brani di me, io sono un ospite, ne faccio meno, non sono tutti legati a questo evento in particolare. Ne ho messo alcuni come tratto dal film la vita è bella di Piovani, una celebre melodia, i brani non li ho voluti scegliere tutti legati come al mondo ebraico, come ha fatto Roberto giustamente. L’importante è considerare il momento quello che condividiamo è l’intento che c’è dietro. L’anno scorso avevo scelto più brani. Sicuramente farò anche il Va’ pensiero con il pubblico, ovviamente non c’entra nulla con il momento storico però è sempre emotivamente ricollegabile a quello stato d’animo. I miei sono brani tratti come la mamma morta di Andrea Chenier, la Traviata, che non c’entrano nulla in quel momento,ma l’importante è esserci e partecipare ricordando il momentoL’esecuzione dell’Inno d’Israele sarà uno dei momenti più toccanti del concerto?
Roberto Barrali:
“Speriamo, era doveroso, era giusto e poi come sottotitolo l’inno porta la speranza”
La Musica ancora una volta si farà portatrice di un messaggio di speranza?
Roberto Barrali
Assolutamente si. La profondità di questi brani , di questi autori, che sono andato a scegliere, è trasmettere un messaggio di speranza nei giovani e io ci voglio credere
Cosa vuol dire per un Maestro navigato come Lei,essere sul Palco per celebrare la Giornata della Memoria?
Roberto Barrali
È una grande responsabilità e mi tocca molto questo concerto. In quanto ho avuto la fortuna di crescere musicalmente da bambino, da ragazzino in età adolescenziale, con un violinista ebreo polacco, poi convertito al Cattolicesimo. Con lui ogni anno si faceva i concerti della memoria e mi raccontava la sua testimonianza personale in quanto lui era nato nel 1934 ,suo nonno fu deportato con la sua famiglia. È un concerto che per me è molto significato e noi ci metteremo l’anima e il cuore
Presidente Aldo Turati: quanto è emozionante per Lei avere il Mosaico della Memoria alla Scuola Conte?
È la bellezza della collaborazione di un secondo appuntamento con il Maestro Roberto Barrali e con la Soprano Angela Gandolfo, un secondo anno con loro, e quindi tutto quello che a allacciare i rapporti umani è una cosa importantissima
Vogliamo ricordare qual’e’ l’attività in cui è impegnata la scuola musicale Conte di Genova Pegli?
La scuola Conte come associazione data 126 anni dalla fondazione e deriva da quella che fu la banda municipale da allora Comune di Pegli. Da 50 anni,questo è il cinquantesimo anno scolastico, e diciamo così specializzata come scuola di musica dalla propedeutica, ai bambini di 4-5 anni fino a tutto ciò che è l’amatoriale, il nostro allievo più anziano di 84 anni e poi abbiamo il perfezionamento professionale in collaborazione con il conservatorio di Alessandria, abbiamo più di 250 allievi
Quanto è impegnativa l’organizzazione di un concerto come questo?
Ma diciamo che per fortuna la struttura associativa da un bel supporto e noi qui alla sala Conte facciamo circa 90 iniziative: presentazioni editoriali, concerti, conferenze, quindi nel nostro piccolo siamo abbastanza organizzati e poi come dicevo, c’è una struttura associativa dove ognuno ha il suo pezzettino, ognuno fa la sua cosa per accogliere al meglio il pubblico
Quando ha conosciuto per la prima volta il Maestro Roberto Barrali e la soprano Angela Gandolfo?
Ci conosciamo da quasi due anni , per tramite di comuni amici e da cosa è nata cosa, questi amici che dicevo ci seguono sul fronte come dire artistico e informatico e unire quindi un ulteriore arte che per noi e la quotidianita’ della musica è stata quasi naturale
Pensa che dopo il concerto di oggi,ci sarà qualche altro progetto con il Maestro Barrali?
Sì ne discuterò giusto quest’oggi con Roberto e Angela dopo il concerto. L’intenzione sua e nostra è quella di proporre delle masterclass da lui seguite sia sul fronte pianistico che sulla preparazione di cantanti lirici
Lanciare un messaggio di vita in un periodo storico drammatico come quello attuale: è questa la forza della musica?
Sì,senz’altro, sì la musica è uno dei pochi linguaggi trasversali che toccando le corde del sentimento, la sensibilità di ogni persona prescinde dalla lingua, dalla conoscenza della lingua,da come si suol dire in maniera forse banale, e va dritta al cuore. Quindi consente di trasmettere le proprie emozioni quale che essi siano e nella maniera migliore, è il linguaggio più universale che mi viene in mente
Tra i brani in scaletta nel concerto di oggi,c’è n’è uno che attende con particolare trepidazione?
La vita è bella è stato un brano meraviglioso come il film, e riuscire a trasmettere con dolcezza, con simpatia, un messaggio davvero pesante, significativo, per chi soprattutto magari ha perso un familiare durante i campi di concentramento. Il film e il brano riescono a dare queste emozioni, quindi nel mosaico che il maestro Barrali ha saputo comporre in questo programma del concerto di quest’oggi per me la colonna sonora della Vita è Bella è quella forse più emblematico che tocca di più
Un ringraziamento speciale va al Maestro Roberto Barrali, al Soprano Angela Gandolfo, alla Scuola Giuseppe Conte e al Presidente Aldo Turati
Patrizia Gallina