In questo periodo durante il quale tutti i settori dell’economia sono bloccati, anche il settore moda ai tempi del Coronavirus, ha avuto delle forti impennate negative.
Il settore della moda, seconda voce per l’economia del nostro Paese, impiega milioni di persone.
Gli esperti sono al lavoro alla Camera della Moda, lavorando in smart working senza sosta tra decisioni da prendere e riunioni, per proporre al Governo una serie di richieste che aiutino il settore moda a ripartire.
Il mondo della moda è fermo: le aziende sono chiuse, le campagne annullate, i contratti cancellati, le produzioni interrotte.
Soltanto la creatività viene tramutata in realtà da stilisti in smart working. I tempi per realizzare le sfilate e le relative collezioni saranno sufficienti, (giugno per l’uomo e luglio per l’alta moda)?
Per difendere il valore dei marchi Made in Italy si pensa di prolungare la normativa Patent box sui marchi fino a metà 2021.
L’idea, sarebbe di riportare la settimana della moda di giugno dopo Pasqua, ma occorre vedere cosa accadrà nel prossimo futuro e l’evolversi della crisi. Oppure le sfilate uomo a settembre riproporle con le sfilate donna?
Gli scenari sono tanti e ipotetici.
Si pensa ad una fashion week digitale, è stata già organizzata con i cinesi ed è stato un successo.
Ventisette milioni di utenti con la piattaforma Weibo, Tencent, e Cameramoda.
In questo modo si potrebbero organizzare gli ordini in questo settore.
Forse l’Italia presumibilmente uscirà prima da questa crisi, visto che è stata la prima ad affrontarla, ma occorre considerare che sarebbe costretta a limitare le entrate di chi in Europa arriverà in ritardo seguendo l’onda del coronavirus.
Le campagne fotografiche probabilmente potranno ripartire ed essere realizzate in Italia come primo Paese, quindi fotografi e modelle lavoreranno da luoghi italiani.
Comunque sono state confermate le date del 16 e 19 giugno per Pitti di Firenze, nella speranza che i campionari possano essere presentati in 15 giorni e con la piattaforma E-Pitti Connect, nella quale si potranno ammirare le collezioni.
L’online potrebbe crescere per la chiusura dei negozi, mentre le vendite reali rischiano un calo del 65% e del 40% per l’inverno.
Soltanto i saldi forse da posticipare, e il Black Friday, potrebbero rappresentare un modo per rientrare delle spese e per le giacenze dell’invenduto di questo infausto anno.
Brunello Cucinelli, in modo molto positivo, nella sua “Lettera di Primavera” agli operatori del sistema moda ha sottolineato come da una sofferenza del momento attuale, possa scaturire un bene della reazione morale che renderà migliore il mondo della moda.