Un grido rimbomba nell’aria. Jim Seashooter non ci presta attenzione. Non deve. La concentrazione è tutto. Chiude gli occhi, fa un respiro profondo…
“Jim! Salta!” gli grida qualcuno, molto più vicino. È Lara, un’autentica principessa guerriera.
Lara gli porge la mano. La nave sta per partire. Jim non può perderla. Si fionda, spicca quello che a lui sembra un piccolo salto, afferra la mano di lei e ne viene trascinato all’interno.
Il ragazzo si ferma un attimo e sbircia dall’oblò. Tutto quel che vede è un po’ di fumo. Si chiede come possa apparire dall’esterno: una gigante nave a vapore che si solleva nel cielo di Nuova Thanopoli. E, ovviamente, l’intera contraerea che le inizia a sparare addosso.
“La notizia che siamo fuggiti dev’essersi sparsa! Corri, Jim, non ti fermare!”
Lui fa come richieste. Sente gli scossoni. Ogni volta che la nave viene colpita, quel piccolo corridoio in cui corre rischia di spaccarsi in mille pezzi. Fortunatamente non lo fa.
L’azione continua, senza sosta.
Lara e Jim escono dal corridoio, allo scoperto, sul ponte. Dovranno abbandonare anche questa nave, prima che venga distrutta.
“Presto!” urla la principessa, “Verso uno di quei Feni-Cotteri: sono abbastanza agili da evitare il fuoco di terra!”
Jim corre, allo stremo delle forze. Non è ferito, non veramente, ma deve confessare a Lara un segreto, prima che sia troppo tardi.
“Aspetta! Ferma un secondo, Io…” incomincia Jim, ed è qui che il coraggio lo abbandona definitivamente.
“Cosa? Dimmi, cosa?!”
“…” Jim è bloccato.
BOOOOOM
Un’esplosione vicina, molto vicina e… reale, li interrompe: è il Feni-Cottero sul quale dovevano salire. È saltato in aria per davvero!
Lara guarda Jim con un’espressione di biasimo. Non sembra più in lei.
“Stooooop!” esplode una voce, sempre meno lontana.
Anche Jim Seashooter ha abbandonato il corpo che lo interpretava, fino a pochi secondi prima. Ora è solo Jim Schulze, il giovane e fortunato attore esordiente. Il nome uguale è solo una coincidenza.
“Stop, stop, stop!” arriva ancora, dalla cabina di regia. “Insomma, che cavolo vi prende, ragazzi?! Qui ci stiamo giocando le carriere!”
L’attrice di Lara prova a reagire: “Io non-”
“Lo so che non è colpa tua, lo so, tu eri perfetta, Car-”
“Lara! Devi chiamarmi Lara, sono ancora lei. Diavolo, lo sai che voglio restare nel personaggio!”
“Uff! Sì, scusami, Lara. So che non è colpa tua. Allora… Jim, ti va di fare due chiacchiere in privato?”
Jim accetta senza pensarci. È quello che fai, quando sbagli e un Regista vuole parlarti in privato. Specialmente se il Regista ha la tua stessa età, è al punto di svolta della sua carriera come tu sei a quello della tua, e… beh, se è incredibilmente attraente.
Non che l’aspetto fisico di Stephanie Hans abbia niente a che vedere con il suo talento dietro la macchina da presa, peraltro indiscusso. È solo che Jim è una persona insicura e davanti alla bellezza lo diventa ancora di più.
“Scusami, Steph! Lo so, lo so, questo film significa tutto per noi e io, io-”
“Non è questo il punto.” nega lei. “Non serve che mi fai lo spiegone.”
“No, il punto è che-”
“Te lo dico io qual è il punto, Jim. Tu ancora non lo sai qual è il punto. L’esplosione è il punto.”
“L’esplosione?” chiede lui, smarrito.
“Sì, l’esplosione. è la quarta volta che sbagli la scena, e normalmente non sarebbe un problema per me. Ma non possiamo far esplodere un numero illimitato di quei… Cosi, come si chiamano, quei…”
“Feni-cotteri.”
“Esatto. Ne abbiamo soltanto un altro, con gli esplosivi veri. E io voglio che sia reale, quando quel coso vi salta in aria a due metri, ok? Se al prossimo tentativo non dici la battuta in tempo, dovremo aggiungere l’esplosione in digitale, e non voglio, perché abbiamo un’occasione unica, di fare le cose perfettamente, e non voglio gettarla per farle soltanto molto bene, ok?”
“Steph… Perché non ce l’hai detto prima?”
“Che avevate un numero limitato di possibilità? Per non mettervi ansia. E perché non sono fatti vostri. Voi siete Jim Seashooter, giovane pescatore coinvolto in un’avventura più grande di lui, e Lara Banshee, principessa guerriera destinata a riconquistare il trono e salvare il suo popolo. Per voi non devono esistere… problemi di esplosivi, o di budget, o di regia!”
“Quindi, io-”
“Non devi dirlo a nessuno. No. Ma ora, per cortesia, vuoi dirmi qual è il vero problema? Perché ti blocchi? Non è per il film! Tu sei un grande attore e diventerai ancora più grande. È il nostro primo colossal, e allora? Ce ne saranno altri! Ma tu, non hai mai avuto paura, non recitando… Perché ora sì?”
Il momento della confessione aveva raggiunto Jim, anche fuori dalla scena.
“Io… Steph… Io credo di provare qualcosa per Car-”
“Sh! Per carità, chiamala Lara, o se ci sente ci ammazza.”
“Ok, per Lara. Credo di amarla.”
“Ma tu la devi amare, tu sei Jim Seashooter-”
“Ma no, Steph! Io la amo, io! Non Jim Seashooter, non il mio personaggio, io-me, l’attore!”
Stephanie guardò Jim per un paio di secondi, trasformando la sua iniziale confusione in stupore e poi in sbigottimento. “Non ci credo… È davvero così potente, il mio film? Ti ho fatto davvero innamorare di lei, nelle sole scene che abbiamo girato? Il personaggio innamorato… ti ha contagiato?”
“Sì. Cioè, credo.”
“E perché mai questo dovrebbe essere un problema?!”
“Non lo so.” si giustifica Jim, “Mi blocca, così, sul più bello. Mi sembra sbagliato che io provi qualcosa, quando dovrebbe essere solo il mio personaggio che-”
“Ma se tu la ami veramente il tuo compito di attore diventa più facile! Attingi ai tuoi veri sentimenti! Si fa, eh, non è vietato! Anzi, semmai è consigliato!” sbraita Stephanie.
“Ma non è un po’… un po’ strano?”
“Un po’ strano?! Cavolo, Jim, io dirigo il film e parlo con le mie macchine da presa! E a te sembra strano attingere alle tue vere emozioni per girare una scena?”
“No, beh… Se la metti così…”
“La metto così eccome! Senti: adesso usciamo, ricominciamo il piano sequenza della nave per la quinta e ultima volta, ok? E tu dici la battuta prima che il Feni-Coso-Cottero esploda, ok? Poi andiamo avanti con il film senza più problemi e alla fine delle riprese tu ti dichiari all’attrice protagonista, come hai già fatto l’altro ieri per la scena della pioggia, lei ti dice di sì, vivete felici e contenti ed entrambi con un Oscar in tasca, mentre io mi godo i soldi dei diritti d’autore e del merchandising. O-fottuto-K?!”
“…Sì, Stephanie. Cioè, ok.”
“Rendimi fiera.”
Jim si va a preparare per rifare la scena dall’inizio. Stephanie Hans si dirige invece alla sua sedia. Ha qualche secondo per stare da sola, e lo sfrutta per sussurrare alla sua macchina da presa.
“Dannato film di fantascienza romantica… Jim doveva essere mio! Il frescone si va a innamorare di quella spocchiosa di un’attricetta… E durante le riprese, per giunta! Io dirigo in modo molto più sexy di quanto lei reciti. Non è vero, macchina da presa?”
Poi, dopo qualche secondo di silenzio: “Sto confidando la mia cotta a una macchina da presa, che tra l’altro non mi dà nemmeno ragione. Credo di aver toccato il fondo.”
La scena è pronta per essere rigirata.
“Aaaazione!”
Il grido rimbomba nell’aria. Jim Seashooter non ci presta attenzione. Non deve. La concentrazione è tutto. Chiude gli occhi, fa un respiro profondo…
Arriva di nuovo in fondo alla scena.
È il momento. Ha appena qualche secondo. Jim, attore o personaggio, non lo sa più, parla dal profondo del suo cuore.
“Aspetta! Ferma un secondo, Io…” incomincia, e stavolta il coraggio è ancora lì.
“Cosa? Dimmi, cosa?!” fa lei, perché il tempo sta finendo comunque.
“Io ti amo, ok? E dovevo dirtelo, prima di rischiare di perderti. E non è tanto l’idea di perderti, per quanto terribile, che mi tormenta, perché tu mi hai insegnato che niente accade senza prima chiedere il nostro permesso, che noi possiamo darglielo o non darglielo, questo permesso, che possiamo combattere e opporci. E non mi spaventa la possibilità di perderti perché so che prima di lasciarlo accadere morirei io stesso, per te, dieci volte, cento, mille! Ma, vedi, quello che mi disgusta più di tutto, dopo averti ritrovata e liberata, è l’idea di passare un altro singolo secondo senza averti detto quanto profondamente ti amo, Carol.”
BOOOOOM
Jim ha detto la battuta in tempo, stavolta, e perfettamente. Con una sola piccola eccezione.
“Carol? CAROL?! Quello è il mio nome da attrice! Ora io sono Lara, idiota! Lara Banshee, principessa guerriera! Sei uscito dal personaggio, brutto incapace di un dilettante! Cane di un attore esordiente! Ora dobbiamo ricominciare da capo un’altra volta! Aaaah!”
Dalla regia, la voce di Stephanie, più rassegnata che altro: “Stooooop! Facciamo che è buona, per ora, e prendiamoci una pausa.”
Dopo qualche minuto, Jim raggiunge la Regista.
“Scusa, Steph. Quella… era la nostra ultima speranza.”
“No,” risponde lei, “ce n’è un’altra. Sistemiamo tutto in post-produzione. Ci costerà un po’, ma può capitare a tutti di fare un errore. Vedrai, si sistemerà tutto.”
Jim continua a confidarsi: “Se è per questo, penso che mi stia passando la sbandata per Carol-Lara. Il modo in cui ha reagito prima… Non lo so, mi ha aperto gli occhi. È stata sempre così odiosa?”
“No comment.”
“Beh, comunque mi sta passando. Anzi, mi è già passata. Ma il film ne gioverà, vedrai. Come attore me la cavo, ma divento un disastro quando si tratta di gestire sentimenti veri.”
“Ah sì?” risponde Stephanie, provocatoria, “Allora probabilmente non dovrei dirti che tu mi piaci, Jim Schulze, dentro e fuori dal set, in ogni inquadratura che ti ritagliano addosso i miei occhi o la macchina da presa, che, tra parentesi, mi riteneva un’ipocrita perché non avevo il coraggio di dirti tutto questo. Alla faccia sua.”
“Ma… Io…” balbetta Jim.
“Ops! Beh, ormai te l’ho detto, dallo spoiler non si torna indietro. Perdonami, come dicevo, capita a tutti di fare un errore.” Stephanie si alza e se ne va. Non vuole una risposta subito. In realtà, è tanto soddisfatta di se stessa che potrebbe non volerne mai una.
“Cavolo!” commenta sotto voce allontanandosi, “Dirigere questo film sarà un vero casino…”