È solo questione di kalokagathìa? Gli antichi greci utilizzavano questa parola per indicare ciò che era buono e bello. Per gli antichi greci ad esempio gli eroi erano tutti giovani e belli. Recenti ricerche di psicologia hanno dimostrato che per le persone esiste una correlazione significativa tra bello e buono, che spesso poi all’atto pratico nella vita quotidiana può rivelarsi illusoria: tutti noi consideriamo le persone belle anche buone. Per semplificare una correlazione illusoria è pensare che le persone con gli occhiali siano più intelligenti, mentre invece manca solo loro qualche decimo di vista: eppure siamo portati a rappresentarci mentalmente gli intellettuali con gli occhiali. Ciò non avviene invece nel caso contrario: difficilmente una persona di aspetto fisico sgradevole, secondo i canoni imposti dalla cultura di appartenenza, risulta bella esteticamente alla maggioranza delle persone. È solo questione di kalokagathìa? Per la neuroestetica, semplificando, la visione del bello è una piccola ricompensa e gratificazione, ma se non si possiede ciò che è bello può diventare motivo di frustrazione e dolore esistenziale. Siamo orientati verso il bello, prima di tutto a livello neurofisiologico: un oggetto deve prima di tutto stimolare cerebralmente il nostro nucleo accumbens, area del cervello adibita al piacere. Gli antichi dicevano anche: “mente sana in corpo sano”. E qui spunta un’altra correlazione talvolta illusoria: quella tra bellezza e salute, perché un corpo bello viene visto anche come un corpo sano. Comunque ritengo che si possa serenamente affermare che questa correlazione illusoria tra bello e buono sia stata rafforzata dalla moderna civiltà dell’immagine. Oggi l’aspetto fisico in Occidente è fondamentale per una buona vita sociale, sentimentale, lavorativa, insomma per la vita di relazione. Oggi l’immagine conta in molti lavori. È il biglietto da visita dei professionisti ad esempio. È solo questione di kalokagathìa? Oppure la kalokagathia è degenerata irreversibilmente nell’outfit? Cosa ci si può aspettare da una civiltà fondata sui filtri e i fotoritocchi dei social? Allora quale kalokagathìa? Quale bellezza? Quella ormai omologata e propinata dalla moda e dai mass media? I greci forse non avevano un altro concetto di bellezza? Per Aristole bello era ciò che era fuori dall’ordinario, comunemente per gli antichi greci la bellezza era armonia e proporzione, mentre oggi la bellezza è sempre più stereotipata, massificata. Ed è poi giusto uniformarsi a tutti i costi all’ideale di bellezza imposta per essere accettati socialmente? La bellezza è divisiva, fonte di amore e odio, di ammirazione e invidia. Ci sono pregiudizi positivi e negativi sulle persone belle. C’è anche chi pensa che una donna bella sia un’oca, sia stupida. Per alcuni le qualità interiori e la profondità d’animo non possono essere contenute in un involucro piacevole. All’estero si usa l’espressione nerd per definire un secchione “brutto”. Secondo questa concezione l’intelligenza deve mortificare il corpo, deve trascurare l’apparenza e/o deve essere l’effetto della bruttezza fisica. La letteratura stessa ci porta su questa strada. La bellezza può essere causa primaria di guai come Elena di Troia e Cleopatra (si pensi a quello che scrive Pascal sul suo naso “fatale”). Allo stesso tempo Quasimodo di Notre-Dame de Paris e Cyrano ci insegnano che la bruttezza può essere sinonimo di nobiltà d’animo. Per l’immaginario comune il pessimismo cosmico di Leopardi scaturiva dalla sua gobba. Oscar Wilde inoltre ci avverte con Dorian Gray che anche le persone esteticamente piacevoli possono sporcarsi l’anima. Ma c’è anche chi pensa di certe persone che siano sporche, brutte e cattive, ritenendo che la bruttezza sia causa della cattiveria. È solo questione di kalokagathìa? Però il vero e l’utile non sempre si possono identificare con il bello e il buono. Quindi è solo questione di kalokagathia? E quale kalokagathìa? Ha più senso parlare di di kalokagathìa oggi oppure è un concetto che fa molto comodo a chirurghi estetici, proprietari di palestre e curatori di immagine?